Processo simulato per l'ITIS "E. Fermi" di Castrovillari

"Ciak si gira", è un pronunciamento che molti conoscono. E' il via ad una scena cinematografica per girarla presso uno studio o all'esterno. Oggi, invece, è stata detta in un'aula del Tribunale di Castrovillari in tale forma: "Ciak... un processo simulato per evitare un vero processo"; tutto ciò riguarda la terza fase di un progetto giunto alla sua quarta edizione.

Si tratta di un percorso di educazione e sensibilizzazione alla legalità ideato e organizzato dal Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, con la collaborazione dell'Ufficio Scolastico Regionale e promosso dal Centro Calabrese di Solidarietà, finanziato tra gli altri dalla Regione Calabria e dal Garante dei diritti per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria.

Il Progetto utilizzando la propensione del processo penale a trasformarsi in un gioco, permette agli studenti calabresi di imparare ad apprezzare le regole della democrazia e della giustizia, divertendosi con la recitazione.

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Così, nella mattinata del 21 aprile alcuni studenti delle classi prime e seconde dell'I.T.I.S. "E. FERMI" di Castrovillari, accompagnati dalla Dirigente Prof.ssa Rossana Perri e preparati dal referente del progetto Prof. Giuseppe Marica con le colleghe D'Addino Giulia, L'Avena Dora, Provenzano Francesca, Pugliese Rosa, Tricoli Teresa e Marino Francesca, si sono trasformati in avvocati, giudici, assistenti sociali, imputati, cancellieri, vittime e testimoni e si sono trovati in una vera aula giudiziaria dove con la collaborazione e la supervisione del Dr. Raffaele Crescenzo, Giudice Onorario del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, dell'Avvocato Francesca Marica, coordinatrice e referente del progetto e degli avvocati delle Camere Minorili di Cosenza e Castrovillari, Avvocati Anna Rita De Franco, Gabriella Cavallo e Luisa Fiorito, hanno preso parte con entusiasmo ad una emozionante ed avvincente simulazione che ha coinvolto i ragazzi in una attenta riflessione sul fenomeno del Bullismo e del Cyberbullismo (tema centrale della vicenda narrata) e partendo dai personaggi del processo simulato ha permesso loro di affrontare anche tematiche quali l'amicizia, la gelosia, l'amore, la relazione genitori-figli, la violenza.

L'iniziativa quindi ha saputo coinvolgere alunni, docenti e famiglie e sicuramente si identifica come canale di un efficace incontro tra il mondo della giustizia minorile, quello della scuola e delle famiglie degli studenti.